Mauro
Panichella
Light Flow Threshold
Alessandra Gagliano Candela
"Light-Flow-Treshold" nasce dal progetto nel quale Mauro Panichella riflette sul suo processo creativo, attraverso i media che costituiscono la sua ricerca. E un indagine nella quale lo scanner, la fotografia, il video si propongono nei loro elementi primari. la luce e la traspa.renza, elementi attraverso i quali l'artista dà vita a lavori che attingono ad una meta realtà. All'ingresso, le luci al neon introducono il visitatore in un viaggio che lo conduce ad una diversa percezione del mondo e delle cose. Gh esseri marini che abitano le superfici trasparenti nascono sulla soglia labile e contemporanea tra reale e virtuale. Sono gli Scantypes: che anche nel titolo conservano memoria del procedimento al quale vengono sottoposti: fisicamente collocati sul piano luminoso dello scanner, vengono riprodotti fino ad ottenere il risultato voluto. L'intervento successivo al computer con il fotoritocco interviene sulla qualita cromatica delle immagini. che raggiungono effetti pittorici. Retroilluminato. "Mantis Shrimp Scantype" in tondo al corridoio, emerge dalla trasparenza con una straordinaria tridimensionalità al confine del reale. Il fluire ipnotico del sensore dello scanner nel video full HD "Light-Flow-Treshold" immette nel processo stesso del lavoro dell'artista in un continuum luminoso ed infinito, che si riproduce nella luce che anima il lightbox. Segnate dalla tuce, le foto che scatta in corso d'opera, illuminano le diverse fasi della sua modalità espressiva in un'alchimia suggestiva. DaI neon alla trasparenza, dallo scanner al video, dal tridimensionale al full HD, l'allestimento si fa installazione suggerendo negli spazi della sala Dogana un approccio diverso ai nuovi media. che instaurano con il visitatore una relazione aperta. La mostra propone un'esperienza extra-ordinaria nella quale il medium è sostanza stessa della ricerca e la tecnica, come avverte M. Vitta, ne "Il rifiuto degli déi. Teoria delle belle arti industriali (2012)" riafferma la propria sovrastrutturalità.